Nuovo logo

lunedì 30 novembre 2009


Nel mese di dicembre il blog di Riprendiamoci Roma si prenderà una piccola pausa. Tra esami alle porte, festività natalizie e megacenoni, ci sarà meno tempo per noi di scrivere sul blog e, immagino, anche per voi di leggerci. Continueremo comunque a postare articoli e a tenervi aggiornati con le nostre segnalazioni, ma con una frequenza ridotta di post. Nel frattempo porteremo avanti alcune nostre iniziative già avviate nei mesi scorsi. Stiamo pensando di costituire un'associazione no profit e di chiedere il patrocinio del Comune per ottenere l'autorizzazione ufficiale a svolgere la nostra attività di volontari antidegrado. Per fare questo e per continuare ad andare avanti con questa avventura devo però chiedervi una cosa. Serve maggiore gioco di squadra. Senza non si va avanti. Per questo vi chiedo di aderire formalmente al blog, di far parte a tutti gli effetti della nostra squadra e di proporvi per un ruolo. Segnalazioni fotografiche, organizzazione delle passeggiate, comunicazione con i media, pubblicizzazione del blog, traduzione in inglese dei nostri articoli. Tutto quanto possa aiutare questo progetto ad andare avanti. Ovviamente nei limiti delle possibilità di ciascuno. Quello che vedete nella foto è il logo che ho approntato per il nostro gruppo. Potremmo stamparlo su un cappellino e utilizzarlo come uniforme nelle nostre passeggiate antidegrado. Lo stemma è quello della mitica "Route 66", la più famosa delle highway americane. Spero vi piaccia.

VI Passeggiata Antidegrado: Via del Corso

venerdì 27 novembre 2009

Un mini-esercito di volontari anti degrado si aggira a Via del Corso. Nove persone in tutto, tra cui il blogmaster di Tolleranza Punto Zero, un australiano amico di Marcello e Margherita e una ragazza di Piacenza che vive a Granada, amica di Tolleranza Punto Zero. Le foto delle slide sono state scattate all'inizio e alla fine della passeggiata e documentano lo stato di degrado in cui versano Via del Corso e dintorni. Un immondezzaio a cielo aperto, in cui viene abbandonato di tutto, dai sacchi della monnezza alle transenne. Durante la passeggiata avevamo i guanti e le mani sporche di antigraffiti e non abbiamo potuto scattare foto dei nostri interventi. Per cui dovrete fidarvi della nostra parola. Salvo restando che per il futuro servirà trovare un fotografo e reporter ufficiale. Abbiamo cominciato da Via del Corso, ripulendo dagli adesivi una decina di pali nel primo tratto di strada che va da Piazza Venezia a Piazza Colonna, e strappando una ventina di affissioni abusive. Poi siamo passati alle vie laterali. Abbiamo completamente ripulito dai graffiti l'immenso portone laterale della Chiesa di Sant'Ignazio, cinque contatori dell'ACEA e un cestino in ghisa. Quindi abbiamo bonificato dalle affissioni tutta l'area di Largo Argentina e ripulito la mappa di Roma della fermata dell'autobus proprio davanti alla Feltrinelli, che era completamente infestata da tag e adesivi. Infine, io e Les abbiamo ripulito la cancellata del Teatro Marcello dai residui di carta e scotch di un preesistente mega cartellone. Alla prossima passeggiata!

La chiamano "Street Art"

giovedì 26 novembre 2009


Mentre va in archivio la sesta passeggiata antidegrado (di cui vi parleremo domani, giusto il tempo di scaricare le foto e inserirle come slide), vi segnaliamo l'ennesimo scempio compiuto dai vandali romani a danno dell'ennesimo segnale stradale. Questa mania di appiccicare stickers ovunque è un fenomeno relativamente vecchio, ormai metabolizzato, accettato e tollerato. Qualcuno la chiama addirittura "street art", quasi a voler sdoganare questa orda di barbari e a voler innalzare la loro barbarie a forma d'arte. I segnali di Roma attaccati dagli stickers non si contano. Questo che vi proponiamo nella foto ha una caratteristica particolare. Si trova esattamente davanti al Teatro Marcello. Sta appiccicato alla cancellata che delimita l'ingresso all'area archeologica. Ma non è tutto. Questo segnale stradale, di fatto, non serve a nulla. Il segnale dice di svoltare a destra, ma non c'è nessun obbligo di farlo, dato che si può benissimo continuare dritti, lungo Via del Teatro Marcello. E' stato girato di 45 gradi in senso orario, come dimostra streetview. Obbliga chi proviene da Piazza Campitelli a girare a destra. Chiediamo dunque che il segnale venga sostituito e riposizionato in maniera corretta. Vi annuncio fin da ora che nell'area del Teatro Marcello ho intenzione di organizzare un blitz per rimuovere un telone arancione, di quelli che si usano per delimitare l'area di lavori in corso, e che si trova in terra, accartocciato in un angolo. Non ha più motivo di rimanere lì dov'è.

I cartelloni oscurano i monumenti

lunedì 23 novembre 2009


Ieri il quotidiano la Repubblica ha dedicato due intere pagine della cronaca Roma all'emergenza cartelloni abusivi. Facendo seguito alle denunce di sessorium, il blogmaster di Degrado Esquilino, ha tirato fuori un bel reportage (anche se forse un po' troppo morbido), coinvolgendo nel dibattito anche Salvatore Settis, direttore della Normale di Pisa. Il titolo dell'articolo potete leggerlo nella foto qui sopra: I nuovi cartelloni oscurano i monumenti. Così google maps smaschera l'invasione della pubblicità. A quanto sembra alcuni di essi sono certamente abusivi ma molti altri sarebbero addirittura autorizzati. Alcuni si trovano anche a ridosso di monumenti: nella foto principale si vede un cartellone che oscura Porta Maggiore, uno dei tratti più belli delle Mura Aureliane, una cosa che non esiste in nessun altro paese al mondo, neanche nel terzo mondo. E ancora, un altro cartellone davanti alle Mura Severiane, cartelloni a ridosso dell'Auditorium di Renzo Piano, che ne impediscono la visuale. Salvatore Settis ci ricorda che, secondo l'articolo 153 del codice civile, "è vietata la posa in opera di cartelli pubblicitari che rechino pregiudizio al bene paesaggistico". Eppure a quanto pare questi delinquenti del 6x3 se ne fregano della legge. Ora la denuncia è partita, potete inviare immagini a questo indirizzo o commentare l'articolo a quest'altro indirizzo. Qui invece potete leggere l'articolo di sessorium, che per primo ha denunciato la cosa. 1-0 per i blog antidegrado. La battaglia contro l'invasione selvaggia di cartelloni continua.

Scrivilo per terra

venerdì 20 novembre 2009


La nuova mania del moderno bimbominkia è questa. Scrivere frasi d'amore, ingiurie politiche, coretti da stadio, sui marciapiedi e sulle strade. Fulgidi esempi di questa nuova "arte metropolitana" li potete trovare praticamente ovunque, da Via Portuense a Via Nomentana, da Trastevere fino alla passeggiata del Gianicolo. Le moderne leggi che dovrebbero arginare il fenomeno sono al solito talmente in ritardo sui tempi da non prevedere alcuna sanzione per questi imbrattatori. E così gli scrittori de' noantri si dilettano a devastare strade e marciapiedi tra il menefreghismo della gente e la complicità dei media, che non vedono il problema e quando lo vedono lo impacchettano per bene e ce lo spacciano per "arte". In un paese civile una Capitale europea completamente devastata dai graffiti fin sopra i suoi monumenti sarebbe motivo di dibattito a reti unificate 24 ore su 24. In Italia (un paese che è tutto fuorché civile), non se ne parla mai. Questa gente va fermata in tempo, perchè per rimediare ai danni da loro provocati ci vogliono milioni di euro. Finchè i delinquenti dell'informazione italiana continueranno a non vedere il problema e a pisciare controvento questi "novelli artisti" si sentiranno legittimati a continuare nella loro opera di distruzione. E' solo l'inizio, presto avremo tutte le strade e le piazze imbrattate, proprio come i muri. La foto che vedete è stata scattata all'ingresso del Liceo Morgagni. Ecco come crescono i nostri vandali.

L'abitudine al degrado

mercoledì 18 novembre 2009
L'abitudine a vivere in una città degradata fino al midollo può giocare brutti scherzi. Ce lo spiega in maniera perfetta la ormai famosa Teoria delle finestre rotte. Degrado porta con sè degrado, in una spirale senza fine che si autoalimenta giorno dopo giorno. Me ne rendo conto girando per le strade della mia città e osservando le reazioni dei romani a certe scenette da favelas brasiliana. Il degrado ormai i romani non lo vedono più. Lo hanno accettato come fosse parte dell'arredo urbano, un dato di fatto, una peculiarità propria della città in cui vivono. Le scritte sui muri non fanno più impressione, le affissioni abusive non danno fastidio a nessuno, la monnezza in terra in fondo c'è sempre stata. Ci si passa sopra, la si scansa, come se niente fosse. Questa abitudine al degrado spinge i romani a sentirsi legittimati a comportarsi in maniera sempre più incivile. Nessuno di loro penserebbe mai che affiggere manifesti sui pali sia illegale. E difatti continuano a farlo, magari anche in buona fede. Questa foto ce l'ha mandata Marcello. I manifesti si riferiscono a un gruppo di scout universitari e sono stati rimossi da Marcello stesso in Viale Regina Elena, giusto dietro alla città universitaria della Sapienza, qualche giorno fa. Come potete vedere, anche gli scout si sono improvvisati imbrattatori. D'altra parte, quando sono i politici stessi (ossia coloro che dovrebbero occuparsi di manutenere la città) a insozzare i muri della propria città con manifesti abusivi, quale comportamento ci si può aspettare dai cittadini?

I traslocatori romani

lunedì 16 novembre 2009

Questi adesivi li abbiamo fotografati nel quartiere Ostiense, zona San Paolo. Non c'è palo della luce o cassonetto dell'AMA che non ne ospiti almeno una decina. Li abbiamo fotografati onde poterli catalogare, per cercare di capire l'origine e la portata di questo fenomeno. La nostra grande sorpresa è stata constatare che in ogni altro quartiere di Roma i numeri di telefono di questi loschi e misteriosi imbrattatori sono sempre gli stessi. Da nord a sud, troverete sempre gli stessi 20 o 30 numeri di telefono. Guardate questi adesivi. Guardateli bene. Non li trovate molto simili tra di loro? Alcuni riprendono lo stesso identico motivo grafico, cambiano solo i colori. E' come se ci fosse un consorzio organizzati che si spartisce il territorio, un pezzo a me e uno a te, tu appiccichi qua, io appiccico là. A ognuno i suoi spazi, senza pestarsi i piedi, sennò finisce male. Questi adesivi pubblicitari sono assolutamente abusivi e sono ovunque, dalla estrema periferia al centro storico. Alcuni di essi sono piazzati sui segnali stradali, sulle indicazioni della raccolta differenziata, sui muri dei palazzi storici. Una città devastata per colpa di una ventina, trentina al massimo, di scaricatori di borgata. Non c'è limite al cattivo gusto, tutto è permesso, tutto è tollerato. Se però uno di noi ragazzi prova a togliere questi adesivi con un taglierino, rischia una denuncia. Perchè non è compito del singolo cittadino di occuparsi di manutenere l'arredo urbano della propria città. In Italia (e a Roma) l'unica cosa che è realmente tutelata è l'illegalità.

Ci serve una scala

venerdì 13 novembre 2009


Per la prossima passeggiata antidegrado abbiamo bisogno di uno strumento indispensabile: una scala pieghevole, piccola, leggera e trasportabile, di quelle a tre o quattro gradini che si usano per prendere oggetti negli scaffali più alti dei negozi o delle biblioteche. Ne vedete un esempio nella foto qui sopra, la prima che ho trovato. Ma non è detto che debba essere necessariamente così, basta che sia pratica e funzionale al nostro scopo. Non vogliamo portarci appresso tonnellate di metallo. La scala servirà per ripulire segnali stradali e paline dell'atac da graffiti e stickers. Se qualcuno di voi ne ha una ed è disposto a portarla con sè bene, altrimenti proporrei di acquistarne una e di suddividere le spese. Anche a poco prezzo, l'importante è solo che sia leggera e maneggevole. Stavolta abbiamo bisogno di una partecipazione di massa. Le nostre passeggiate antidegrado devono crescere e devono cominciare a portare risultati visibili ed evidenti a tutti. Dobbiamo fare un salto di qualità, anche in prospettiva di ciò che potrà essere in futuro e quasi certamente sarà. Per questo invito tutti voi a partecipare e ad estendere la voce ad amici, parenti, conoscenti, chiunque voglia impegnarsi direttamente per la cura e la salvaguardia del decoro della propria città. Nel sondaggio in alto a destra potete contribuire a decidere il quartiere, la strada o la piazza da ripulire. Ricordate di portarvi anche una spatolina, un taglierino e uno spruzzino pieno d'acqua.

San Lorenzo [R]esiste!

martedì 10 novembre 2009
Giorni fa ricevo una mail di Daniele al mio indirizzo di posta che mi segnala una interessante iniziativa antidegrado nel quartiere San Lorenzo promossa da un gruppo di residenti. Smanetto un po' con google alla ricerca di maggiori informazioni, di un contatto, magari di un blog, ma riesco a trovare solo poche notizie al riguardo. Poi, questa mattina, la felice scoperta. Mentre girovagavo per la galassia dei blog antidegrado romani, Francy mette il link di un nuovo blog, San Lorenzo Resiste. Lo apro e scopro che l'iniziativa interessante di cui sopra è organizzata proprio da loro. E così dopo il comitato di Piazza Bologna che organizza lo strappo ai manifesti abusivi, sempre più persone sembrano aver scelto la strada della discesa in campo diretta e "dal basso" nella lotta al degrado. Qui sopra vi riportiamo il volantino che pubblicizza l'iniziativa di San Lorenzo. Domenica 15 novembre dalle 11 alle 13 si svolgerà un intervento di pulizia delle strade del quartiere promosso dal comitato di residenti di San Lorenzo. Servono volontari, molti volontari, e anche materiale: secchi, scoponi, guanti da lavoro e quant'altro. Per chi volesse partecipare, l'appuntamento è alle ore 11 in Piazza dell'Immacolata. Io spero di poter andare e di poter dare il mio contributo nella rimozione di graffiti e stickers, anche se ho un impegno che sarà difficile da prorogare. Invito comunque tutti voi a partecipare a questa eccellente iniziativa. Se tutto va bene ci vediamo lì.

Teoria delle Oasi Antidegrado

lunedì 9 novembre 2009

In questi giorni ho messo a punto una teoria che va a braccetto con la ben nota Broken Windows Theory. L'ho battezzata "Teoria delle Oasi Antidegrado". Prendi una zona limitata, che sia già di per sè ben tenuta, ed elimina da essa ogni fonte di degrado: affissioni abusive, adesivi pubblicitari, graffiti, e quant'altro. Dopodichè, per un periodo di tempo stabilito, preoccupati di mantenere l'oasi pulita. Non appena compare una una scritta, cancellala. Non appena spunta fuori un'affissione abusiva, estirpala. A questo punto, estendi gradualmente le sue frontiere, strappando pezzi di territorio al degrado, fino a che l'oasi non arriverà ad inglobare un intero quartiere, zona, rione. Se la teoria delle finestre rotte funziona, dopo qualche tempo non ci sarà più bisogno di interventi di manutenzione. Il writer non scriverà più sui muri di una strada che nel giro di 24 ore viene ripulita, l'affissore rinuncerà ad affiggervi il suo cartello di vendesi. Il degrado tenderà a spostarsi in altre zone, magari limitrofe, a ridosso dell'oasi, laddove la gente si preoccupa meno di ripulire e manutenere le strade. E tutti i writers, pubblicitari, vandali e imbrattatori si concentreranno là dove il lassismo della gente li lascia liberi di esprimersi. E' qui che scatta il meccanismo. Chi andrebbe mai a mangiare una pizza in un quartiere che è una fogna, quando appena più in là c'è un quartiere modello perfettamente pulito? Dobbiamo rendere il decoro conveniente, è l'unico modo per sperare di innescare meccanismi virtuosi.

Non c'è due senza tre

giovedì 5 novembre 2009


Nuovo blitz dello staff di Riprendiamoci Roma alla caccia dei tanto odiati volantini. A farne le spese, stavolta, sono stati i volantini pubblicitari di una casa di riposo sulla Laurentina. Ma a chi cavolo potrà mai interessare la pubblicità di una casa di riposo? A nessuno, probabilmente. E difatti i volantini in terra non si contavano. Ne abbiamo tolti una quarantina dai tergicristalli delle auto, tra Lungotevere de' Cenci e Lungotevere dei Pierleoni, con una sortita anche in Via del Foro Olitorio e Vico Jugario. Il nostro blitz si è concluso in Piazza della Consolazione, nello slargo-parcheggio che si trova ai piedi della Rupe Tarpea. A buon intenditore, poche parole. Per chi si fosse meso in ascolto solo ora, ricordo che il volantinaggio selvaggio, oltre ad essere pratica illegale, è anche la prima causa di sporcizia delle strade. E dunque rinnovo a tutti voi l'invito a togliere quanti più volantini potete dai tergicristalli delle auto. E' facile, rapido, e l'effetto è garantito. Visto che di norma uno su due è destinato a finire in terra all'arrivo del proprietario dell'auto non interessato all'invadente pubblicità, ogni due volantini che togliete è come se aveste impedito a un volantino di cadere a terra. Durante il nostro blitz abbiamo avuto modo anche di eliminare anche qualche affissione abusiva, tra gli sguardi a dir poco perplessi di un paio di passanti. Evidentemente i romani si sono perfettamente ambientati nello schifo allucinante che ci circonda.

Dal produttore al degradatore

mercoledì 4 novembre 2009


Nuovo blitz nelle stradine del ghetto per verificare se i volantini fastweb che avevamo rimosso nelle strade da noi trattate erano tornati. Negativo, per fortuna. In compenso ci siamo imbattuti in questi altri volantini che pubblicizzano un mercatino "Punto Campagna Amica", il punto d'incontro tra produttore e consumatore. Iniziativa lodevole e che andrebbe incentivata quanto più possibile. Peccato che le buone intenzioni siano naufragate nelle mani del solito degradatore di turno. I volantini che vedete giacevano abbandonati sul muretto di marmo del Portico d'Ottavia che delimita l'accesso all'area archeologica. Una folata di vento ne aveva già fatti volare alcuni in terra, proprio dentro l'area archeologica. Li abbiamo raccolti, prendendoci anche i complimenti di un paio di turisti, e li abbiamo aggiunti alla nostra collezione di trofei. Se il proprietario o il gestore del Punto Campagna Amica è in ascolto, sappia che il ragazzo incaricato di piazzare i volantini sui tergicristalli delle auto si è allegramente disfatto del materiale cartaceo, abbandonandolo sul muro antistante il Portico d'Ottavia. In tutto una trentina di volantini abbandonati, mentre sui tergicristalli delle auto ne abbiamo visti pochi e rigorosamente due per ogni auto. Speriamo che il ragazzo venga opportunamente cazziato e che voi la smettiate di buttare soldi in pubblicità inutile e degradante. E speriamo che la gente apra gli occhi e la smetta di accettare passivamente questa pratica barbara e illegale.

L'invasione dei volantini Fastweb

martedì 3 novembre 2009


Ormai è una tradizione che va avanti da anni, quella dei pubblicitari fastweb di tappezzare muri, saracinesche, contatori acea e qualsiasi superficie verticale dove batta il sole con i propri volantini, opportunamente appiccicati con lo scotch. Davvero potete trovarli ovunque, dalla periferia più estrema fino in pieno centro, attaccati nei posti più improbabili. Un'invasione apparentemente inarrestabile. In questo periodo poi è davvero impossibile non notare. Natale è alle porte e fioccano le offerte per cambiare operatore o per regalarsi nuovi pacchetti "tv+digitale+film+ecc.ecc". Noi ci siamo fatti un giro tra le stradine del ghetto e ne abbiamo rimossi una trentina, appiccicati ai muri o sulle saracinesche, restituendo un minimo di decoro al quartiere. Altrettanti, purtroppo, avevano già fatto in tempo a finire in terra. La foto che vi mostriamo è il nostro bottino di guerra. Un bottino provvisorio, perchè abbiamo intenzione di programmare altri blitz "monomarca" dedicati alla molesta compagnia telefonica. Vi invitiamo a fare altrettanto, specialmente in questi giorni in cui l'avanzata dei molesti pecettari è più massiccia. Staccate senza pietà, e se potete chiamate il numero verde del volantino e prendetevela con colui che vi risponde. Questi qui devono capire che hanno rotto le scatole, e l'unico modo per farglielo capire è staccare i volantini e chiamare.

Una tragedia annunciata

lunedì 2 novembre 2009


Una tragedia annunciata. Di quelle che accadono ogni qual volta ci si ostina a non voler guardare in faccia i problemi, sottovalutandone i rischi. A un tratto il filo si rompe e qualcuno si fa male. Vale davvero la pena di rischiare una multa, qualche mese di carcere, o peggio ancora la vita, per spruzzare un po' di vernice sui muri?

Roma, 30 ottobre 2009 – Un ragazzo di 23 anni, R. L., è rimasto gravemente ferito oggi intorno alle 18 dopo essere stato investito da un treno a poca distanza dalla stazione Tiburtina, a Roma, all'altezza di via di Vigna Mangani, nel quartiere Pietralata. Il giovane, molto probabilmente un writer, si trovava in compagnia di un amico a poca distanza dalla stazione in direzione di via Nomentana quando, in base a quanto raccontato dall'amico, è stato investito da un treno ed è stato sbalzato al lato dei binari nel tratto Tiburtina-Bivio Nomentano, direzione Orte. Sembra che il ragazzo stesse realizzando dei graffiti sul vagone di un treno. Soccorso dai vigili del fuoco e dai medici del 118, il ragazzo è stato trasportato in codice rosso all'ospedale Sandro Pertini. Per le ferite riportate è stato necessario procedere all'amputazione di una gamba e di una mano. Il ragazzo ha riportato anche un esteso trauma cranico. La linea ferroviaria è stata interrotta per circa 40 minuti. (il messaggero)

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